A cosa serve un traduttore?

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Credo sia doveroso dedicare un articolo del mio blog alla mia professione. Già, perché al giorno d’oggi su internet possiamo trovare una soluzione a tutte le nostre necessità perciò, benché la qualità del risultato sia spesso discutibile, si potrebbe facilmente giungere alla conclusione che un traduttore non serva a niente. Ma non è così.

a cosa serve un traduttore

Quante volte vi è capitato di fare shopping su un sito di un rivenditore estero o avete cercato informazioni su un luogo da visitare? E per farlo avete sicuramente selezionato l’opzione “italiano” per portare a termine la vostra ricerca in maniera più veloce e chiara. Ma come è stata creata la versione in italiano di quel sito? Purtroppo devo darvi due brutte notizie: non basta utilizzare il famosissimo traduttore gratuito che troviamo in internet e non è nemmeno sufficiente avere una conoscenza sommaria della lingua fonte e di quella target. Eh sì, perché nel primo caso rischiereste di ottenere delle traduzioni strampalate o addirittura senza senso; nel secondo, attraverso una traduzione approssimativa ed essenziale, rischiereste di tralasciare dei significati impliciti importanti, di trasmettere messaggi piatti e poco efficaci e addirittura di generare fraintendimenti. Allora forse un traduttore serve a qualcosa?

a cosa serve un traduttore

Quindi a cosa serve un traduttore professionale in carne e ossa?

In traduzione sono tanti i campi di specializzazione e ognuno di essi presenta caratteristiche diverse. Ecco i principali ambiti:

  • traduzione letteraria, ovvero traduzione di romanzi e narrativa. In questo caso il traduttore deve rispettare i contenuti e l’identità del testo, oltre alle scelte di stile dell’autore (ad esempio ritmo e tono).
  • traduzione creativa: chiamata anche trascreation, è quella branca che si occupa di tradurre contenuti pubblicitari o commerciali che mantengano la stessa intenzione ed efficacia nella lingua target. Si tratta di un processo tutt’altro che scontato! In questo caso, infatti, tradurre letteralmente non solo sarebbe insufficiente, ma potrebbe portare a prodotti terribilmente sbagliati, soprattutto quando ci si ha a che fare con modi di dire, giochi di parole e slogan.
  • localizzazione: nella divulgazione di un messaggio, la localizzazione si occupa di tradurre e convertire un testo e il suo contesto da una lingua a un’altra, adattandoli nei minimi particolare alla cultura target. Questa è una tecnica efficace per le aziende che puntano all’internazionalizzazione e voglio espandersi all’estero.
  • traduzione tecnica, in questo caso il traduttore si occupa di testi giuridici, contratti, articoli scientifici, manuali tecnici, ecc, una buona padronanza del linguaggio settoriale è quindi fondamentale!
  • traduzione audiovisiva: un ramo davvero ampio e affascinante che riguarda la traduzione di sceneggiature, la traduzione e l’adattamento (al sincronismo ritmico labiale) dei dialoghi, la sottotitolazione e l’audiodescrizione.
a cosa serve un traduttore

Quello del traduttore è un lavoro artigianale che va eseguito da un professionista esperto, scrupoloso e attento. Inoltre, proprio perché gli ambiti di specializzazione hanno campi d’azione ben precisi, non è possibile essere “tuttologi”: ogni traduttore, infatti, è solitamente specializzato in due campi al massimo. Questo potrebbe sembrare un limite, invece è garanzia di qualità!

Insomma, se avete un’attività e volete tradurre il vostro sito web, i vostri materiali commerciali, o dei manuali tecnici, vi consiglio di lasciar perdere il fai da te e di diffidare dai traduttori tuttologi. Eviterete una catastrofe annunciata!

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